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Che cos'è il Patto di Famiglia?
Si tratta di una convenzione elaborata da Anna Maria Luisa de' Medici - ultima discendente del ramo granducale della dinastia - grazie alla quale le opere d'arte raccolte dai Medici venivano consegnate al nuovo granduca Francesco Stefano di Lorena e alla sua discendenza «a condizione espressa che di quello che è per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri, non ne sarà nulla trasportato e levato fuori dalla Capitale e dello Stato del Gran Ducato». A lei dunque dobbiamo che Firenze abbia conservato, pressoché immutata, la gran parte del proprio patrimonio artistico, storico e culturale. Che fine ha fatto il Patto originale? Il documento fu siglato dai rispettivi ambasciatori a Vienna il 31 ottobre 1737 in doppia copia, una in italiano per la Medici e l'altra in francese per il Lorena. La copia originale appartenuta all'Elettrice Palatina è oggi proprietà dello Stato Italiano e viene conservata presso l'Archivio di Stato di Firenze. Dove e quando è possibile vederlo? Il Patto rappresenta la prima forma di tutela del patrimonio della storia ed è considerato un trattato internazionale mai abrogato e quindi, teoricamente, tuttora in vigore. Il Museo de' Medici ha ottenuto l'autorizzazione ministeriale per esporlo al pubblico per la prima volta nella storia nel 2024 poi, per motivi di conservazione, il delicato documento è tornato nell'archivio ma vi invitiamo a seguire i nostri canali social per scoprire tutte le prossime occasioni di esposizione. Una copia anastatica del documento, autorizzata dal Ministero della Cultura, è stata pubblicata dalla Biblioteca del consiglio regionale della Toscana. |
What is the Family Pact?
It is a convention drawn up by Anna Maria Luisa de' Medici - the last descendant of the grand ducal branch of the dynasty - thanks to which the works of art collected by the Medici were delivered to the new Grand Duke Francis Stephen of Lorraine and his descendants "on the express condition that nothing that is for the ornament of the State, for the utility of the public and to attract the curiosity of foreigners, will be transported or removed outside the Capital and the State of the Grand Duchy". We therefore owe to her that Florence has preserved, almost unchanged, the majority of its artistic, historical and cultural heritage. What happened to the original Pact? The document was signed by the respective ambassadors in Vienna on 31 October 1737 in double copy, one in Italian for the Medici and the other in French for the Lorraine. The original copy that belonged to the Electress Palatine is now the property of the Italian State and is kept at the State Archives of Florence. Where and when can it be seen? The Pact represents the first form of protection of the heritage of history and is considered an international treaty that has never been repealed and therefore, theoretically, still in force. The Museo de' Medici obtained ministerial authorization to exhibit it to the public for the first time in history in 2024 then, for conservation reasons, the delicate document returned to the archive but we invite you to follow our social channels to discover all the upcoming exhibition opportunities. An anastatic copy of the document, authorized by the Ministry of Culture, was published by the Library of the Regional Council of Tuscany. |
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Il Patto di Famiglia è il più importante lascito dei Medici all'Umanità ma, fino a poco tempo fa, potevano vederlo soltanto pochi studiosi. Grazie ad un accordo col Ministero della Cultura, il Museo de' Medici ha ottenuto l'incarico di digitalizzare lo straordinario documento, rendendolo facilmente consultabile a tutti in tutto il mondo, grazie anche ad una pubblicazione anastatica a cura del direttore Samuele Lastrucci, realizzata in collaborazione con l'Archivio di Stato di Firenze e la Regione Toscana.
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The Family Pact is the most important legacy of the Medici to Humanity, but until recently only a few scholars could see it. Thanks to an agreement with the Ministry of Culture, the Museo de' Medici has been given the task of digitizing the extraordinary document, making it easily accessible to everyone throughout the world, thanks also to an anastatic publication edited by the director Samuele Lastrucci, created in collaboration with the State Archives of Florence and the Tuscany Region.
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